L’importanza di chiamarsi Bomber: 50 sfumature di ADM, 55 volte Piaiguain

L’appuntamento con il gol è una questione di istanti, di battiti, certamente di numeri: un pensiero di troppo, un tentennamento a corredo, qualche decimo di secondo e il lume di candela si spegne, o al massimo illumina “il tavolino” dell’estremo difensore avversario. C’è chi però, dei dolci happening dalle parti dell’area di rigore, è per vocazione o destino un habitué, un bomber con pieni meriti sportivi, un collezionista di realizzazioni e di palloni portati a casa. L’istinto del goleador è la genetica del talento che si unisce a grandissima e costante applicazione, che in una carriera sfocia nel raggiungimento di grandi traguardi collettivi ma pure individuali.

Con le reti messe a referto domenica scorsa nel successo casalingo contro l’Imolese – rispettivamente il punto del definitivo 6-1 e l’hat trick che ha messo al sicuro il risultato – Adriana De Martin e Natasha Piai hanno tagliato il prestigioso nastro delle cannoniere dal mezzo secolo di reti in carriera nelle due principali serie calcistiche italiane. 50 sono le marcature messe a segno dell’Ingegner Bomber di Fregona, tutte rigorosamente con addosso la camiseta rossoblu di casa Permac; 55 invece sono i palloni infilati oltre la linea di porta, con le maglie di Vittorio e Pordenone, dalla killer instinct numero 9 rossoblu, terza nella classifica dei marcatori stagionali del Girone a quota 18.

Tanti gol, tante emozioni uniche e irripetibili. Ma com’è iniziato tutto e quali, secondo le nostre due protagoniste, sono stati i momenti più belli e importanti sin qui nella loro carriera?

Adriana De Martin: “Non ricordo il mio primissimo gol in assoluto, avevo sei anni, ma quand’ero piccola segnavo davvero tanto, mica come adesso! La rete più bella l’ho segnata direttamente su calcio di punizione, quattro stagioni fa contro il Villanova. La più importante il gol contro il Trevignano due anni fa nella stagione della promozione in A, anche se metto sullo stesso piano di quell’annata anche la marcatura a Imola nel girone di ritorno. Per il significato molto speciale che rivestono, ricordo con grande piacere anche i due centri della scorsa stagione in massima serie contro Luserna e Riviera di Romagna, entrambi al Barison.”

Natasha Piai: “Il primissimo gol mai segnato lo ricordo perché era la prima volta che giocavo a calcio in vita mia! Ero andata a vedere i miei compagni di classe e come per magia mi sono ritrovata in campo, mi ricordo di aver scartato qualche avversario, poi mi sono allungata un po’ troppo la palla per scartare il portiere che stava uscendo e all’ultimo, in scivolata col destro, sono riuscita a deviarla in porta! La rete più importante è stata la mia prima con la Nazionale nel giorno del mio esordio in una competizione ufficiale. Punizione di Rosucci poco fuori dal limite dell’area, ha tirato direttamente in porta, il portiere era riuscita a pararla ma non ha trattenuto la palla ed in scivolata sono riuscita ad anticiparla di pochissimo e a buttarla dentro. Abbiamo vinto uno a zero contro l’Islanda e quella vittoria ci aveva fatto sognare la qualificazione al turno successivo degli europei, ma purtroppo poi abbiamo sbagliato l’ultima partita contro la Francia. È stata una grande emozione segnare quel gol ed ha quindi un valore speciale. Forse non è il più bello, ma per l’importanza della partita quello che ricordo come tale, è quello del 3-0 nella gara di andata dei playoff per salire in A2 sul campo del Mestre. Ho ricevuto palla fuori dall’area grande sulla parte sinistra, ho scartato il terzino e ho fatto un tiro/cross che è finito sul secondo palo appena sotto la traversa. Lo 0 a 3 ci ha permesso di affrontare con maggior tranquillità il ritorno in casa!”

Forza Bomber(s)! Con l’auspicio di una carriera ancora ricchissima di gol, tutti con la maglia della Vittoria nella Città della Vittoria rossoblu.

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