Speciale Cantera: intervista a Chiara Da Ronch

Chiara Da Ronch, portiere classe 2001 della Juniores e della Prima Squadra rossoblù da questa estate, si racconta: dagli anni di “formazione calcistica” con i pari età maschi, al sogno di tornare a vestire i colori della Nazionale. Dite che anche lei ricalchi lo stereotipo del portiere, che deve essere “un po’ pazzo”? Scopriamolo leggendo l’intervista!

Da dove inizia la tua storia calcistica? Che ruolo ha avuto la formazione “con i maschi” nel tuo percorso?
Ho iniziato a giocare quando avevo 9 anni nel Vittsangiacomo, dove ho militato per 6 anni. Sono poi passata al Pordenone per 2 stagioni e quest’estate sono approdata a Vittorio Veneto. Giocare per tanti anni con i maschi mi ha aiutata molto per quanto riguarda l’autostima, così come come per la tecnica. Quando sei l’unica femminuccia in mezzo a tutti maschi, devi per forza avere un carattere forte e saperti difendere da qualche battutina di troppo. In generale, penso sia importantissimo per una ragazza cominciare la sua “carriera calcistica” nel mondo maschile, perché ti fortifica tanto.

Come ti stai trovando a Vittorio Veneto?
Mi sto trovando molto bene; ho la fortuna di avere a che fare con tutte le categorie del Permac, perché mi alleno con la Prima Squadra (contesto in cui emerge di più il mio carattere chiuso, ma ci sto lavorando 😀 ), la Juniores e, una volta a settimana, anche con le Allieve. Mi trovo molto bene anche con tutti gli allenatori – da Mister Toffolo a Mister Simonaggio, passando per Mister Tommasella e i preparatori dei portieri Bolzan e Bellotto – nonostante non sempre abbiano gli stessi metodi di allenamento. Non soddisfatta di tutto il tempo trascorso sul manto verde, e spinta anche dalla grande passione per questo sport, da un paio di mesi a questa parte sto aiutando Mister Vanni con le Esordienti; mi sto trovando davvero bene e mi piacerebbe continuare questo percorso.

Hai sempre voluto fare il portiere? C’è qualche portiere a cui ti ispiri?
Sì, ho sempre voluto fare il portiere, anche se nei primi due anni della mia “carriera” ho fatto l’attaccante. Il mio idolo è sicuramente Neuer: è un portiere completo, che si destreggia egregiamente sia con le mani che con i piedi.

Cosa ti piace di più del tuo ruolo?
Per assurdo mi piace il fatto che sia un ruolo a sè, un ruolo che non è per tutti. Ti carica di tantissime responsabilità, ma ti dà al contempo una moltitudine di soddisfazioni.

Qual è la tua migliore qualità tra i pali e invece quella che vorresti migliorare?
Penso che la mia migliore qualità sia la capacità di capire i tempi di uscita e quindi le uscite basse (e anche le uscite a centrocampo 😀 ). Invece vorrei migliorare la tecnica sui palloni alti, perché a causa della mia altezza mi mettono molto in difficoltà.

Hai un sogno nel cassetto per quanto riguarda il calcio?
Il mio sogno è quello di riuscire ad indossare di nuovo la maglia della Nazionale.

Quali sono i tuoi obiettivi personali per questa stagione?
Voglio migliorarmi e cercare di prendermi tutte le soddisfazioni che, a parer mio, non sono riuscita ad avere l’anno scorso.

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