Gaia Sovilla da Vittorio Veneto al Chelsea per due settimane

È finita lunedì scorso l’esperienza estera per Gaia Maria Sovilla, un viaggio-studio organizzato, incentrato sul mondo del calcio, che l’ha portata a calpestare i campi più belli della Premier League.

Eravamo in 24, tra italiani e svedesi, ragazzi e ragazze (io ero l’unica italiana) di età compresa tra i 14 e i 18 anni. Ogni giorno gli allenamenti iniziavano alle 10.00 del mattino e finivano alle 16.00 di pomeriggio, ci allenavamo nel centro sportivo del Chelsea, situato a Cobham, una ventina di minuti fuori Londra. Nell’allenamento mattutino ci concentravamo sulla tecnica, ogni giorno ci si focalizzava su uno dei campioni del Chelsea e ci si allenava sulle sue qualità migliori (esempio John Terry, allenamento sulla tecnica difensiva). Nel pomeriggio invece ci dedicavamo a svolgere tornei o partite singole.

Così ci descrive Gaia le due settimane trascorse in quel di Londra. A seguire questi allenamenti erano due giovani allenatori dei settori giovanili del Chelsea (maschile e femminile), che a detta della nostra Tosa erano molto preparati e disponibili nel dare consigli, per aiutarci a crescere individualmente.

Nel campo adiacente, ci riporta Gaia, si allenava la prima squadra del Chelsea Femminile, trattata a pari livello di quella maschile; le strutture, gli allenatori e i gadget elettronici usati da queste ragazze sono i medesimi di quelli adoperati da Terry, Oscar, Diego Costa e tutta la squadra blues.

Queste due settimane, dal punto di vista calcistico, mi sono servite molto per mettermi alla prova con realtà diverse. Ho infatti giocato soprattutto contro i maschi e questo mi ha portato a migliorare la fisicità e la velocità di pensiero durante le partite. È stato altrettanto utile essere a contatto con una grande realtà come quella del calcio femminile svedese; le ragazze, anche giocando in piccole squadre svedesi, erano molto preparate calcisticamente e abituate ad utilizzare materiale sportivo di alta qualità.

Ci spiega Gaia che conclude tirando le somme di questo suo viaggio oltremanica:

Ho fatto questo viaggio perché da tempo volevo fare una vacanza studio all’estero, e quando si è presentata la possibilità di allenarsi al Chelsea non ci ho pensato due volte. Rifarei subito questa esperienza, è stata la più bella della mia vita. Non si può descrivere cosa si prova ad allenarsi tutti i giorni su quei campi così prestigiosi, o le emozione che si sentono a sedersi negli spogliatoi di stadi come Wembley e Stamford Bridge, spogliatoi in cui sono passati tutti i più grandi del calcio mondiale. Ora che sono tornata in Italia posso dire di essere cresciuta durante le due settimane passate in Inghilterra, cresciuta calcisticamente grazie all’aiuto degli allenatori fenomenali, cresciuta personalmente grazie a tutte le nuove amicizie fatte … ed è cresciuto anche il desiderio di tornarci il prima possibile. 

 

IMG-20160804-WA0006 IMG-20160804-WA0007 IMG-20160804-WA0008 IMG-20160804-WA0009 IMG-20160804-WA0010 IMG-20160804-WA0011 IMG-20160804-WA0013 IMG-20160804-WA0014

Leave a Reply